Disegnare dei nuovi prodotti è il pretesto per esprimere dei concetti, creare delle situazioni, sollecitare nuove relazioni tra le persone e il sistema di artefatti presente nell’ambiente.
Wagner associati con la collaborazione di Roberto Zanon quest’anno, in occasione del salone Satellite 2002, propone un tema di ricerca molte volte nella storia evocato, sottinteso, lasciato percepire, ma mai direttamente esplicitato; l’oggetto che favorisce la relazione sessuale tra le persone. Attenzione! Non delle “macchine per fare sesso” o degli strumenti per alte prestazioni erotiche. No, il pretesto di sviluppare una tematica che elabori degli oggetti sollecitanti l’interazione tra i sessi, ma che al contempo non ne inibiscano l’uso a funzioni differenti.

In realtà, come si diceva, guardando alla storia ritroviamo che questo tema e’ stato più volte suggerito, anche se in modo indiretto. Gli esempi sarebbero molti e in questa sede è utile citare il divano disegnato da Dalì nel 1936 con la forma amplificata delle labbra di Mae West (?); la poltrona Up 3 di Gaetano Pesce del 1969 che evoca le forme di un corpo femminile; il letto Box 1 disegnato da Joe Colombo nel 1968 con il sistema “cabriolet” che permette una maggior privacy; gran parte del lavoro di Carlo Mollino che ha saputo nei sui oggetti e ambienti trasmettere la sua passione per l’universo femminile evocandone le forme.
Pur essendo molte le testimonianze che documentano l’interesse verso questo particolare ambito, nella quasi totalità dei casi ci si è però fermati alla forma, alla sensualità di questa, senza rompere il tabù che riconosce implicitamente nell’uso di un divano, di un letto, di una sedia o della fantomatica lavatrice, anche il supporto per l’amore! (… o non dovevamo dirlo?!).
E’ ovvio che volendo infrangere tale tabù la vastità di forme relazionate alla funzione diventano innumerevoli. Le proposte di Wagner associati, pur presentandosi come dei progetti completi e già finalizzati alla produzione seriale, sono quindi necessariamente una scelta arbitraria che solo vuole iniziare un percorso di ricerca.
La vetroresina colorata in un unico scontato colore rosso, scelta per la presentazione dei tre modelli proposti, è finalizzata ad una omogeneizzazione dei prodotti, non precludendo per questo l’uso di altre tipologie di materiale e lavorazione.


Nome:
Ke Tama – seduta e chaise longue
materiali:
Vetroresina dipinta color rosso
dimensioni:
cm x cm H. cm
disegno:
Wagner associati
descrizione:
“Ke tama” è una seduta doppia. Una linea sinuosa, organica, fluente, volutamente sensuale che permette un contatto fisico da seduti aiutati da un controllato e leggero movimento oscillante della base. Sul retro della seduta si apre una sorta di chaise longue, una “lingua voluttuosa” che favorisce un approccio tra le persone libero da costrizioni fisiche.


Nome:
Oi Oi- seduta
materiali:
Vetroresina dipinta color rosso
dimensioni:
85cm x 130cm x 80cm
disegno:
Wagner associati
descrizione:
“Oi Oi “, la seconda seduta, introduce a delle geometrie apparentemente più modulari, nascondendo in realtà una forma complessa generata dalla consunzione di figure primarie, quasi l’esito di un “delicato suggere”. Il singolo elemento, che contempla una posizione più convenzionale e una più distesa, prevede due profonde avvallature laterali allo schienale che suggeriscono l’introduzione delle gambe in relazione anche alla posizione ricercata.


Nome:
Miamado – seduta
materiali:
Vetroresina dipinta color rosso
dimensioni:
40cm x 50cm x 180cm
disegno:
Wagner associati
descrizione:
“Miamado”, abbandona la sensualità e l’organicità delle forme precedenti, lascia spazio ad una precisa relazione geometrica tra le parti. L’oggetto appare come una sorta di scultura enigmatica nella sua funzionalità. Dimostra invece le sue potenzialità potendo essere usato in ogni lato diventando supporto verticale per un rapporto in piedi, supporto semi-orizzontale per una posizione “inedita”, chaise longue basculante che asseconda il movimento, seduta informale se poggiata con un prospetto a pavimento. La possibilità di introdurre nel foro superiore un bastone per aiutare attività erotiche di tipo evoluto è una voluta citazione alla lampada “Arco” di Achille Castiglioni che prevede l’uso di un manico di scopa per il sollevamento.

Contenuto molto interessante, non conoscevo i vostri prodotti. Bellissimi nel design e molto interessante lo slancio di far crollare dei tabù. Davvero ottimo lavoro!